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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Arcadu M P. Considerazioni sul riutilizzo dei dispositivi monouso. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2005;17(3):291–298. Added by: Daniela Trinca (8/29/07, 5:14 PM) Last edited by: Daniela Trinca (5/26/08, 4:08 PM) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Arcadu2005a View all bibliographic details |
Categories: Infermieristica specialistica Subcategories: Infermieristica in chirurgia Creators: Arcadu Publisher: Collection: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria |
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Abstract |
Il dispositivo medico è qualsiasi strumento, apparecchio, impianto, sostanza o altro prodotto utilizzato da solo o in combinazione e destinato dal fabbricante ad essere impiegato nell’uomo per scopi sanitari. Secondo la Direttiva Europea 93/42 del 1993 tutti i dispositivi medici possono essere messi in commercio e in servizio nel territorio dell’Unione Europea soltanto se muniti della marcatura "CE". La Direttiva introduce quindi una forma di tutela sottoponendo i prodotti e i produttori a particolari verifiche. I dispositivi medici monouso sono destinati ad essere utilizzati una sola volta. Riutilizzare un dispositivo medico monouso comporta problemi di carattere: etico, legale, tecnico e commerciale. Se un dispositivo monouso viene riutilizzato infatti, tutte le garanzie fornite dal fabbricante relativamente al prodotto rischiano di cessare, e i suoi obblighi legali e le potenziali responsabilità possono cessare o subire limitazioni. Questo significa che se un dispositivo medico ritrattato provoca danni o lesioni al paziente, l’Ente che ha consentito il riutilizzo e l’utilizzatore possono essere ritenuti personalmente responsabili dell’eventuale danno provocato al paziente. Tra i tanti problemi di ordine tecnico vi potrebbe essere l’incapacità di ottenere una pulizia adeguata, l’assorbimento o l’incompatibilità di agenti utilizzati per il ritrattamento e la sterilizzazione, che possono essere trasmessi al paziente durante l’uso. L’unica motivazione al riutilizzo è il contenimento dei costi, ma il risparmio risulta solo apparente in quanto va considerato il costo per la responsabilità in caso di lesioni ed i tempi di lavoro degli operatori per la pulizia, decontaminazione, sterilizzazione per renderlo riutilizzabile su di un altro paziente. (A cura di Daniela Trinca). Added by: Daniela Trinca Last edited by: Daniela Trinca |