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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Jannitti Nicoletta. Costo del sovrappeso in pazienti in terapia con ipilimumab per melanoma avanzato in tre centri oncologici italiani. Organizzazione Sanitaria 2017;41(4):3–30. 
Added by: Paola Gentili (08/02/2018, 18:02)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Jannitti2017
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Categories: Economia sanitaria, Farmacologia, Infermieristica specialistica
Subcategories: Farmaci, Finanziamento servizi sanitari, Indicatori economici
Keywords: Terapia antiblastica
Creators: Jannitti
Publisher:
Collection: Organizzazione Sanitaria
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Abstract
(Trascritto dall’articolo).
Background e obiettivi - Tra i quattordici anticorpi monoclonali attualmente registrati in Italia con indicazione onco-ematologica nove sono dosati pro kg invece che in base alla superficie corporea (di seguito BSA, Body Surface Area). I primi tre farmaci per spesa ospedaliera nel rapporto OSMED 2014 erano anticorpi monoclonali con indicazione oncologica, il primo, trastuzumab, e il terzo, bevacizumab, dosati pro kg. Il dosaggio pro kg è molto più sensibile alle variazioni di peso del paziente, rispetto al dosaggio per BSA (mg/mq).  
Nell’attività di validazione delle prescrizioni oncologiche iniettive nel periodo 2013-2015 in un centro oncologico italiano si è andata formando l’ipotesi che i pazienti in terapia con ipilimumab per il melanoma presentassero un indice di massa corporea (di seguito BMI, Body Mass Index) superiore alla norma.  
Il presente progetto focalizza l’attenzione sull’ipilimumab (Yervoy®, Bristol Myers Squibb), anticorpo monoclonale indicato per il trattamento di pazienti con melanoma avanzato, con il duplice obiettivo di valutare se la popolazione in studio di pazienti in terapia con ipilimumab sia effettivamente in sovrappeso e di calcolare il costo dell’aumento di dose di ipilimumab dovuto al sovrappeso. 
Materiali e metodi - Il progetto ha analizzato i dati relativi a tutte le somministrazioni di ipilimumab effettuate in tre centri oncologici italiani, dal 2013 al 2015. I BMI calcolati per tutti i 189 pazienti sono stati confrontati con la distribuzione nella popolazione italiana (dati PASSI) per verificare l’eventuale eccesso di sovrappeso; per valutare il costo dovuto al sovrappeso sono stati calcolati i pesi ideali nell’ipotesi che nessun paziente fosse in sovrappeso (BMI massimo 24,9, scenario A) e nell’ipotesi in cui il BMI massimo fosse 22 (scenario B). Su questi pesi sono state ricalcolate le dosi di ipilimumab da somministrare. La differenza di quantità da somministrare tra ciascuno scenario e la quantità effettivamente somministrata è stata valorizzata col prezzo di cessione dello Yervoy al SSN. 
Risultati - Sono stati rilevati sovrappeso o obesità nel 64% dei pazienti in studio nella fascia d’età 18-69 anni: questa prevalenza era 1,5 volte superiore a quella rilevata dallo studio PASSI per la popolazione italiana nella medesima fascia d’età (41%). 
L’eccesso di sovrappeso nei pazienti in studio in terapia con ipilimumab è stato validato statisticamente (p<0.0001) rispetto a dati ISTAT della popolazione italiana.  L’analisi dei costi conduce ad un’ipotesi di risparmio tra 0,9 e 1,6 milioni di euro nel periodo 2013-2015 (10-20% della spesa sostenuta per Yervoy) rispettivamente per lo scenario A e per lo scenario B. 
Conclusioni - La proiezione dei risultati dell’analisi dei costi sui dati di vendita nazionale di Yervoy delinea un potenziale risparmio tra i 6 e i 12 milioni di euro per il solo 2015.  
Se si estende l’analisi a trastuzumab e bevacizumab (197 e 146 milioni di euro di spesa in OSMed 2014) ipotizzando che i pazienti in terapia con questi farmaci abbiano una distribuzione di BMI analoga a quella dei pazienti che ricevono ipilimumab nel nostro studio, si può prospettare un risparmio annuo di 38 milioni di euro per lo scenario A e di 66 milioni di euro per lo scenario B.  Questo sarebbe solo il risparmio relativo alla spesa per questi due farmaci, senza tener conto di tutti gli altri vantaggi di salute sulla popolazione in studio, in assenza di sovrappeso. 
Costo del sovrappeso in pazienti in terapia con ipilimumab per melanoma avanzato in tre centri oncologici italiani.
Supponendo che i pazienti in studio venissero trattati con con uno dei nuovi farmaci anti- PD1 per il melanoma avanzato, nivolumab o pembrolizumab, invece che con l’ipilimumab, il risparmio annuo sarebbe di 1,4 milioni di euro per nivolumab e di 1,5 milioni di euro per pembrolizumab nello scenario A, di 2,4 milioni di euro per nivolumab e di 2,5 milioni di euro per pembrolizumab nello scenario B.  
Questo sarebbe un risparmio annuo poiché questi farmaci si somministrano fino a progressione di malattia (overall survival 70% a 1 anno per entrambi i farmaci negli studi registrativi), a differenza dell’ipilimumab per il quale la terapia completa consta di sole quattro somministrazioni. 
La validazione statistica dell’eccesso di sovrappeso nei pazienti in studio in terapia con ipilimumab spinge inoltre ad un’estensione della valutazione del BMI a pazienti in terapia con nivolumab, pembrolizumab o farmaci orali per il melanoma avanzato, alla ricerca della conferma definitiva di correlazione tra questa patologia e il sovrappeso.
 
 
 

Added by: Sandro Filardi  Last edited by: Paola Gentili
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