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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Alfarano A. By-pass aorto coronarico. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2019;31(1):77–91. 
Added by: Sandro Filardi (21/05/2019, 16:10)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Alfarano2019
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Categories: Infermieristica specialistica, Medicina
Subcategories: Chirurgia, Infermieristica intraoperatoria
Keywords: Cardiochirurgia
Creators: Alfarano
Publisher:
Collection: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Abstract
L’autore in questo articolo inizia spiegandoci che la stesura di questo lavoro nasce per fornire una linea guida a tutti gli infermieri che si apprestano alla strumentazione cardiochirurgica, della Sala Operatoria di Cardiochirurgia Generale e dei Trapianti, dell’A.O. dei Colli-Ospedale Monaldi. Di seguito vedrete descritti ed elencati gli step chirurgici e lo strumentario necessario per questo tipo di intervento. La rivascolarizzazione chirurgica del miocardio: la rivascolarizzazione chirurgica del miocardio consiste nell’impianto di uno o più bypass tra l’aorta ascendente ed i tronchi coronarici principali che sono l’arteria discendente anteriore, l’arteria circonflessa, le arterie diagonali, la coronarica di destra. In molti casi l’intervento di bypass aorto coronarico (BPAC) viene eseguito in circolazione extracorporea (CEC) con una cannula arteriosa posta nella porzione distale dell’aorta ascendente, fissata all’aorta con due suture a borsa di tabacco fissate con tourniquets e una monocannula venosa inserita nella vena cava inferiore attraverso una sutura a borsa di tabacco praticata attorno all’auricola destra anche essa fissata con tourniquets. Strumentario chirurgico: si utilizza uno strumentario chirurgico di base, un cesto contenente strumentario chirurgico coronarico, ed un cesto con strumentario coronarico specifico per chirurgo operatore. Prelevare safena: quasi sempre, salvo altre indicazioni, si parte con una incisione due dita sopra il malleolo della gamba sinistra a salire per quanti sono i segmenti di vena che servono per effettuare i bypass. Per prelevare tutta la safena, si effettuano 6 incisioni: 3 sulla gamba e 3 sulla coscia. Prelevare l’arteria mammaria: dopo avere effettuato la sternotomia con la relativa emostasi di spongiosa (cera da osso) e periostio (bisturi elettrico) e dopo aver effettuato pericardiectomia a T si posiziona il divaricatore sternale asimmetrico da mammaria. Repertato il peduncolo contenente l’arteria, la vena e il connettivo lasso il chirurgo procederà con pinza coronarica e bisturi elettrico con prolunga, a staccare l’arteria mammaria generalmente con “tecnica peduncolata”, chiudendo le collaterali prossimali alla arteria con clip gialle (small) e coagulando le collaterali distali con il bisturi elettrico. Circolazione extracorporea (CEC): appena i graft sono pronti, mammaria sx e/o dx e vena safena autologa, si somministra eparina per via sistemica in base al peso del paziente. Per un intervento di BPAC, CEC standard normotermia con cannulazione aortica ed atriocavale con monocannula. Incannulazione aortica e Incannulazione atriocavale: una volta eseguite e  prima di sclampare il circuito ed andare in pompa attendere risposta del prelievo dell’A.C.T. (Activeted Coaugulation Time) che deve essere superiore a 480. Cardioplegia: essendo questo intervento effettuato in normotermia, non necessita di raffreddamento pertanto si può procedere al clampaggio dell’aorta e alla seguente somministrazione della cardioplegia nel bulbo aortico attraverso l’ago della cardioplegia già posizionato. Inserimento ago della cardioplegia: pinza e ago della cardioplegia all’operatore. Confezionamento anastomosi: appena il cuore sotto l’effetto della cardioplegia si arresta, si posiziona il cuore per effettuare le anastomosi distali dei graft in V.S.A. (Vena Safena Autologa). Il terzo operatore indosserà sulla mano sinistra un guanto di filo bagnato e posizionandosi alla sx dell’operatore manterrà il cuore come da indicazione dell’operatore. Innesto Amis (arteria mammaria interna sinistra) su IVA (interventricolare anteriore): per il confezionamento di questa anastomosi c’è una sequenza ben stabilita. Una volta completate tutte le anastomosi distali, vengono eseguite quelle prossimali. La parete aortica su cui si eseguono le anastomosi prossimali viene isolata con una clamp tangenziale. Al termine del confezionamento delle anastomosi prossimali dei graft venosi, si rimuove il clamp tangenziale curvo. Quando il cuore riprenderà la riperfusione anche delle coronarie rivascolarizzate si comincerà lo svezzamento della C.E.C, appena il perfusionista confermerà la totale ripresa del cuore, arresto C.E.C. Decannulazione, emostasi e chiusura: si procede a tutte le decannulazioni, terminato il sangue, si procederà alla decannulazione aortica serrando e poi legando entrambe le borse di tabacco fissate alla cannula. Si procede poi con l’emostasi della cavità toracica e del letto della mammaria. Controllo dell’emostasi di tutte le fonti chirurgiche: borse aortiche, borsa atriale, borsa cardioplegia, anastomosi distali, anastomosi prossimali. Chiusura dello sterno e dei piani sottocutanei e poi intradermica per la cute. A sterno chiuso si collegano i tubi di drenaggio a tre camere (pleurevac) riempito con soluzione fisiologica come da scheda tecnica. Disinfezione delle incisioni e apposizione delle medicazioni.

(A cura di Sandro Filardi).


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