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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Mastrobuono Isabella, Fanolla Antonio, Vittadello Fabio, Vian Paolo, Fischer Martin, Devigli Elena, et al.. La mortalità nella provincia di Bolzano nel periodo di epidemia da COVID-19. Analisi delle schede di morte ISTAT. Organizzazione Sanitaria 2020;44(2-3):7–25. 
Added by: Gianluca Pozzuoli (28/08/2020, 15:57)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Mastrobuono2020
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Categories: Igiene
Subcategories: Epidemiologia
Keywords: Mortalità
Creators: Bertoli, Devigli, Fanolla, Fischer, Mastrobuono, Mazzoleni, Melani, Vian, Vittadello, Zerzer
Publisher:
Collection: Organizzazione Sanitaria
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Abstract
(Trascritto dall’articolo).
In una situazione di crisi sanitaria quale quella causata dall’epidemia di SARS-CoV-2, l’eccesso di mortalità descrive il numero di decessi in più rispetto a quelli che ci si sarebbe aspettati di osservare in condizioni “normali”: lo stress e l’indebolimento del sistema sanitario per l’elevato impegno profuso nell’arginare l’epidemia, una riduzione dell’offerta di servizi a causa delle limitazioni di accesso alle strutture sanitarie, una minor ricerca di cure anche da parte degli assistiti, sono tutte situazioni che possono aver influenzato l’andamento dei decessi nel periodo dal 1° gennaio al 30 aprile 2020 nella provincia autonoma di Bolzano. Sono state raccolte presso il registro tumori provinciale, nel periodo marzo aprile, 1.203 schede di morte, tutte sottoposte a codifica delle cause di morte nel rispetto della procedura ISTAT. Nel periodo analizzato risultano complessivamente 279 decessi causati da SARS-CoV-2, 126 dei quali avvenuti nel mese di marzo (19,4% del totale dei decessi in quel mese) e 153 nel mese di aprile (27,7%). Nel bimestre, la mortalità per COVID-19 si colloca al secondo posto nella graduatoria delle cause di mortalità, preceduta dalle Malattie dell’apparato cardiovascolare, alle quali sono riconducibili 28 decessi su 100, e seguita dalle patologie tumorali (16,9%). L’impennata dei decessi nel corso del 2020 ha interessato il periodo da metà marzo a fine aprile, con un aumento complessivo di mortalità del 56%, che si è rivelato in ogni caso inferiore alla media delle regioni del nord (+84%) e solo di poco superiore al dato medio nazionale (+48%), a conferma che l’epidemia non ha avuto gli sviluppi tragici riscontrati in altre regioni (INPS, 2020). L’88,5% (247 su 279) dei deceduti per COVID-19 (età media 83,6 anni) presentavano tampone nasofaringeo positivo; si osserva una lieve riduzione di tale valore percentuale passando da marzo (90,5%) ad aprile (86,9%). Considerando le cause di morte per i decessi anche non correlati a COVID-19, il confronto tra marzo-aprile 2020 rispetto alla baseline 2015-2018, evidenzia un aumento significativo dei decessi per alcune malattie infettive e parassitarie (+63%), per disturbi mentali e comportamentali (+129%), per malattie dell’apparato cardiovascolare (+19%), per malattie dell’apparato respiratorio (+66%). Si rileva, inoltre, una significativa flessione dei decessi per traumatismi e avvelenamenti (- 41%). Infine, sono state rilevate alcune differenze tra la mortalità per COVID-19 rilevata attraverso la scheda di morte ISTAT e i dati raccolti per mezzo del sistema di sorveglianza sanitaria gestito dalla Protezione Civile Provinciale.
Added by: Sandro Filardi  Last edited by: Gianluca Pozzuoli
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