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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Abbati Cristiano, Abbati Vincenzo. Le nuove raccomandazioni sulle tecniche iniettive di insulina. Infermiere Oggi 2014;24(3):25–28. 
Added by: admin (22/07/2021, 14:04)   Last edited by: admin (22/07/2021, 14:55)
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Abbati2014
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Categories: Farmacologia, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Subcategories: Educazione all'uso dei farmaci, Linee guida
Creators: Abbati, Abbati
Publisher:
Collection: Infermiere Oggi
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Abstract
Introduzione: nel diabete mellito non è raro che il mancato raggiungimento di un buon controllo metabolico, nonostante la terapia iniettiva multipla, derivi anche dalla mancata osservanza di una serie di raccomandazioni come la corretta tecnica di iniezione e conservazione dell’insulina, la rotazione dei siti, la scelta dell’ago più adeguato, il cambio dell’ago ad ogni utilizzo. Corretta esecuzione dell’iniezione: l’iniezione va somministrata preferibilmente con penna monouso, direttamente nel sottocute. La rotazione dei siti: l’insulina può essere somministrata in quattro zone: addome, braccia, cosce, glutei, l’assorbimento è più veloce nell’addome (12 minuti) rispetto i glutei (28 minuti). Lunghezza dell’ago: è ideale utilizzare un ago corto, in particolare quello da 4 mm, in modo da essere sicuri che si fermi nel sottocute e non raggiunga il muscolo. Lipodistrofie da insulina: è una anomala formazione e/o distruzione di tessuto adiposo nelle aree del corpo in cui viene iniettata l’insulina e rappresenta, per il paziente, un mancato raggiungimento del target di adesione alle cure. Conservazione dell’insulina: l’insulina in uso va tenuta a temperatura ambiente, in un luogo sicuro, lontana da fonti di calore e dall’esposizione diretta dei raggi solari, per un periodo non superiore a 28 giorni. L’insulina di scorta va tenuta in frigorifero ad una temperatura compresa tra 2 e 8 gradi, nella propria confezione originale. Conclusioni: l’assorbimento errato di insulina e la variabilità glicemica possono essere ridotti grazie alla corretta rotazione dei siti, all’utilizzo di aghi corti ed al loro cambio ad ogni iniezione.
(A cura di Gianluca Pozzuoli).
  
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