(Trascritto dall’articolo).

Di recente in Italia si è posta l’attenzione sulla triptorelina, medicinale che è in grado di bloccare la pubertà in adolescenti con disforia di genere. Il Comitato Nazionale per la Bioetica ha espresso un parere positivo per un uso prudenziale del farmaco, trovando la giusta via di mezzo tra la totale proibizione e l’eccessiva liberalizzazione. Tra le numerose obiezioni, nell’articolo se ne presentano alcune tra le più emblematiche che si appellano alle ricadute nefaste sull’essere umano e sulla società, invocando limiti da imporre al progresso tecnico-scientifico e sollevano il caso dei detransitioner nello sforzo di smentire l’eticità del trattamento. L’analisi critica proposta tenta di mostrarne l’infondatezza così da difendere la posizione presa dal Comitato.