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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Bianchini D, Rasicci L. Minimally invasive endoscopic vs open vein harvesting for myocardial revascularization. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2022;34(3):243–255. 
Added by: Sandro Filardi (05/03/2023, 17:48)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Bianchini2022
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Categories: Medicina, Metodologia della ricerca
Subcategories: Chirurgia, Ricerca sperimentale
Keywords: Cardiochirurgia
Creators: Bianchini, Rasicci
Publisher:
Collection: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Abstract
(Trascritto dall’articolo).
Introduzione: La nostra ricerca è volta a porre l’accento sulla riduzione dell’invasività della procedura chirurgica di prelievo della vena grande safena (VGS) negli interventi di rivascolarizzazione miocardica. Abbiamo evidenziato un calo delle complicanze associate ed un miglioramento più celere della qualità di guarigione dei pazienti, in termini di dolore e complicanze del sito chirurgico e mobilità post-operatoria.
Metodi: Lo studio include 90 pazienti selezionati da ottobre 2021 a luglio 2022, divisi equamente in due gruppi controllo, sottoposti ad intervento di rivascolarizzazione miocardica a cuore battente. Il gruppo 1 prevede l’impiego della tecnica chirurgica tradizionale di prelievo della VGS (open vein harvesting) mentre per il gruppo 2 (endoscopic vein harvesting) viene attuata la tecnica mininvasiva endoscopica. I parametri osservati comprendono l’insorgenza di complicanze del sito chirurgico durante la fase di ricovero ospedaliero, la mobilizzazione post-operatoria ed il decorso della ferita ad un mese dall’intervento, presso il controllo ambulatoriale.
Risultati: Il gruppo 1 (9 pazienti/45) ha manifestato maggiori complicanze in termini di dolore post-operatorio, sintomo che è andato ad inficiare la ripresa della mobilità attiva della gamba interessata dalla procedura, in termini di edema, segno anch’esso di traumatismo subito dall’arto ed in termini di infezione del sito chirurgico, che nel peggiore dei casi ha previsto un prolungato ricovero nel reparto di cure intensive. Il gruppo 2 (6 pazienti/45) ha mostrato principalmente la presenza di ematomi nella regione perisafenectomia, poco, o quasi per niente incisivi sulla ripresa della mobilità post-operatoria. Non vengono segnalate complicanze dal punto di vista infettivo. Al controllo ambulatoriale ad un mese dalla procedura, 11 pazienti del gruppo 1 hanno denotato edema dell’arto inferiore interessato e ritardi nella guarigione della ferita chirurgica (da lievi a gravi) mentre 5 pazienti del gruppo 2 hanno dimostrato solamente edemi peri malleolari.
Conclusioni: Il prelievo VGS per via endoscopica rappresenta un passo sostanziale verso la riduzione dell’invasività di tale procedura, il calo del rischio di complicanze associate a questo tipo di intervento chirurgico, la celere ripresa di mobilizzazione del paziente, la conseguente diminuzione dei tempi di ricovero ospedaliero e del danno estetico a carico della persona.


  
Notes

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