(Trascritto dall’articolo).
La telemedicina costituisce una modalità di erogazione di prestazioni sanitarie, mediante il supporto di tecnologie innovative. Nell’ambito legislativo la telemedicina non è disciplinata in maniera unitaria. Scopo del presente lavoro è un’analisi dettagliata della normativa vigente e dei profili di responsabilità civile del professionista sanitario, e alla luce di quanto emerso, può ritenersi che i servizi di telemedicina, necessitino di una parziale rimodulazione medico-legale, ai fini di una ponderazione reale rispetto alla soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà e al grado della colpa derivante dalla scelta di opzioni effettuate in relazione ai mezzi tecnologici a disposizione. Emergono, inoltre, nuove fattispecie di responsabilità in capo alle strutture sanitarie e al responsabile della transizione digitale nominato dalle aziende sanitarie, in merito alla sicurezza della gestione digitale dei dati sanitari e del contenzioso possibile che potrà derivarne. Sulla base di tali considerazioni è possibile concludere che il ricorso a forme digitali di medicina, sta delineando un profilo di responsabilità medico-legale che può essere definito “ibrido”, basato su norme di richiamo alle prestazioni sanitarie tradizionali integrate da scenari futuri nuovi ed in via definizione, ad assumere i connotati di una nuova forma di responsabilità sanitaria, che potrebbe essere denominata “tele-malpractice”.