Indice della Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche [banca dati bibliografica] | |||
Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Martinelli Giampaolo, Tjasink Megan. [L'arte in ambito ospedaliero]. Tutor 2024;24(2):84–87. Added by: Marianna De Bastiani (12/28/24, 11:15 PM) Last edited by: Marianna De Bastiani (1/7/25, 3:39 PM) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Martinelli2024 View all bibliographic details |
Categories: Etica, Medicina Subcategories: Medicine alternative, Rapporto medico-paziente Keywords: Arte terapia, Cure complementari Creators: Martinelli, Tjasink Publisher: Collection: Tutor |
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Abstract |
Contesto: che cos'è l'arte? L'arte può essere compresa come una forma universale di espressione umana, che ci permette di comunicare, esplorare e riflettere su esperienze, emozioni e idee. John Berger, rinomato critico d'arte, descrive l'arte come parte integrante dell'esperienza collettiva umana. È questo senso condiviso che ci avvicina a ciò che significa essere umani che ci attrae verso l'arte. In definitiva, l'arte è un'impresa unicamente umana che ci offre una comprensione più profonda di noi stessi, degli altri e del mondo che ci circonda. Cos'è la medicina? La medicina potrebbe essere descritta come un'arte che applica la scienza per ripristinare e mantenere la salute. Trousseau affermava: “il peggior uomo di scienza è colui che non è mai stato un artista, e il peggior artista è colui che non è mai stato un uomo di scienza”. Storicamente, la medicina veniva considerata un'arte, esistendo accanto alla poesia e alla pittura come una disciplina profondamente radicata nell'umanità e nell'espressione. Nel tempo, si è evoluta in una scienza più strutturata, affiancandosi a matematica, astronomia e fisica. Sebbene questo cambiamento abbia portato importanti progressi, ha coinciso con un declino degli aspetti umanistici dell'assistenza sanitaria, come il tradizionale rapporto medico-paziente. Questa erosione dell'empatia e della connessione personale rischia di ridurre i pazienti a meri casi clinici, anziché a individui olistici. La medicina è intrinsecamente sia un'arte che una scienza, interdipendenti e inseparabili. L'arte della medicina risiede nell'affrontare l'essere umano come un'entità completa: corpo, mente e anima. Cos'è un ospedale? Un ospedale è una struttura sanitaria dove gli individui ricevono cure mediche, diagnosi e trattamenti per varie malattie, infortuni e condizioni di salute. Esiste un posto per l'arte in ospedale? L'arte ha un posto importante negli ospedali. Essa può contribuire positivamente all'ambiente di cura e migliorare il benessere complessivo di pazienti, personale e visitatori. Questo, a sua volta, può tradursi in una riduzione dei costi sanitari. Che cos'è l'Arte nella Salute? Lo scopo principale dell'arte nella sanità è utilizzare attività creative per alleviare la sofferenza umana e promuovere la salute, nel senso più ampio della parola. Ci sono diversi modi in cui l'arte può essere utilizzata nella sanità, e il campo delle arti nella salute è considerato composto da cinque aree chiave: cura del paziente, ambiente di cura, supporto ai caregiver, benessere della comunità e educazione. Materiali e metodi: l'arte è stata utilizzata per migliorare la guarigione al St. Bartholomew’s Hospital in diversi modi e in vari ambiti. L'ambiente dell'ospedale comprende aree luminose e spaziose, un cortile attraente con una fontana storica, opere d'arte originali sulle pareti e un pianoforte per visitatori e personale. Oltre a migliorare l'ambiente fisico, l'arte viene utilizzata per coinvolgere sia i pazienti che i clinici nel processo creativo. Questo umanizza l'ospedale. L'intento è di migliorare il benessere e la connessione interpersonale. Un artista visivo in visita in sala operatoria e musicisti che catturano i suoni dell'ambiente sanitario hanno entrambi giocato un ruolo nel celebrare il personale e i pazienti negli spazi clinici, creando significato e promuovendo un senso di connessione. Queste iniziative artistiche si sono diffuse in modo organico, con il supporto dei clinici, generando un senso di positività e ispirando i pazienti a impegnarsi in atti di gentilezza casuale e creatività, arricchendo la loro esperienza di cura. Un approccio più formale, un programma di arteterapia per il personale sanitario, condotto dal principale psicoterapeuta d'arte dell'ospedale, si è dimostrato notevolmente efficace nel ridurre il burnout e il disagio mentale. I benefici derivanti dalla terapia di gruppo d'arte condotta da arteterapeuti qualificati sono stati mantenuti anche mesi dopo. Inoltre, l'arte visiva è stata impiegata come strumento educativo con i medici in formazione attraverso tecniche come le Strategie di Pensiero Visivo (VTS) e il concetto di "iconodiagnostica", che consiste nell'identificare segni di patologie nascoste. Questo approccio ha ricevuto un feedback molto positivo come metodo di insegnamento e strumento per migliorare la soddisfazione e la felicità tra i medici. Diacussione: le risposte ampiamente positive a una serie di attività artistiche, insieme all'arteterapia formale per ridurre il disagio mentale, ci hanno incoraggiato ad espandere e sviluppare questi metodi all'interno dell'ambiente ospedaliero. Tuttavia, integrare questo approccio all'interno delle organizzazioni sanitarie richiede più dell'impegno e del coinvolgimento di educatori clinici, arteterapeuti e sostenitori delle arti nella salute. È necessaria anche una partecipazione attiva dei responsabili sanitari. Una visione strategica è essenziale, una che sostenga e approvi formalmente un programma artistico. Forse questa visione potrebbe essere realizzata attraverso la creazione di un dipartimento dedicato all'arte e alla medicina. Senza un supporto strutturale di questo tipo, sarebbe difficile mantenere il livello di coinvolgimento necessario per garantire il successo e l'impatto a lungo termine di queste iniziative. (Traduzione a cura di: Marianna De Bastiani).
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Notes |
Presente solo l'abstract e in lingua inglese. Titolo originale: art in hospital setting. (Traduzione a cura di: Marianna De Bastiani). |