Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Giordano A, Ghezzi D. Esperienze di accreditamento Joint commission a confronto. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2010;22(2):183–191. 
Added by: Daniela Trinca (17/08/2010, 10:00)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Giordano2010
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Categories: Management
Subcategories: Organizzazione del lavoro
Creators: Ghezzi, Giordano
Publisher:
Collection: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Abstract
(Trascritto dall’articolo).
Negli ultimi anni, la sicurezza del paziente è diventata una questione centrale e rappresenta oggi una primaria preoccupazione per gli operatori sanitari, l’utenza e gli amministratori dei Servizi sanitari nazionali.
Si fa riferimento alle numerose iniziative formative promosse da università, associazioni di categoria, enti di formazione professionale, pubblici e privati, nonché ai frequenti articoli pubblicati da quotidiani e riviste economiche.
L’analisi degli incidenti, è il metodo più efficace per ridurli, in quanto porta direttamente alle strategie per migliorare la sicurezza dei pazienti.
Statistiche internazionali hanno dimostrato come, le cause organizzative siano molto più frequenti di quelle attribuibili al singolo operatore sanitario (85% contro 15%).
Lavorare in qualità significa innanzitutto, capacità di analisi critica, utilizzo di strumenti per evidenziare la complessità e criticità dei processi, le aree di miglioramento, ma soprattutto individuazione di strumenti di misurazione che rappresentino l’esito degli sforzi per migliorare.
Lavorare in qualità è l’esatto contrario dell’improvvisazione, è metodo.
Questo principio, può essere atteso e soddisfatto, solo attraverso un sistema di conoscenza e misurazione specifico, che segnali all’organizzazione quali obiettivi è possibile raggiungere, se sono stati raggiunti e, in caso negativo, perché non sono stati raggiunti. In questa logica di soddisfazione di obiettivi e requisiti, il cliente diventa elemento cardine, intorno al quale costruire l’organizzazione.
Se questo è il principio al quale facciamo riferimento, la nostra qualità deve ruotare intorno alla percezione della qualità del servizio, sinteticamente rappresentata in: professionalità e competenza (formazione e addestramento), atteggiamento e comportamento (formazione e addestramento), accessibilità e flessibilità (organizzazione) e capacità di correggere (gestione del rischio).
Ho affiancato a questi principi, che in letteratura possono trovarsi maggiormente dettagliati o più sintetici, alcuni aspetti ribaditi e ripresi in tutti i programmi di miglioramento della qualità ed in tutte le disposizioni per la qualità (ricordiamo le norme UNI EN ISO, i sistemi di accreditamento Joint commission institute o istituzionale) ovvero, necessità di programmazione e pianificazione, affinché l’organizzazione sia in grado di farsi carico, in modo corretto ed adeguato dei bisogni dei pazienti, attraverso formazione e addestramento, che consentono ai diversi attori di saper essere, sempre nel migliore modo possibile, professionisti.
Il termine sintetico usato nel linguaggio “qualitatese” è job description, ovvero quel documento che tenuto conto dell’organizzazione, delle competenze professionali, della tipologia di cliente, paziente del quale farsi carico, descrive chi fa cosa.
La qualità percepita da tutte le tipologie di clienti interessati, sarà in sintesi, lo scostamento tra l’aspettativa e quanto erogato, tra il percepito e l’aspettativa.
Chi studia la qualità sostiene, che il momento in cui il professionista ed il cliente si incontrano, è il momento della verità: a poco servono il marketing e la comunicazione aziendale. Se il momento in cui questi due attori principali si incontrano, si rileva fallimentare e le promesse si rilevano false (aspettative e qualità percepita).
Added by: Daniela Trinca  Last edited by: Daniela Trinca
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