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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Reich Warren T. Bioetica: il punto di vista dell'outsider. Medicina e morale 2007;57(3):533–553. 
Added by: Eleonora Pettenuzzo (21/12/2010, 17:56)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Reich2007
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Categories: Etica
Subcategories: Bioetica
Creators: Reich
Publisher:
Collection: Medicina e morale
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Abstract
(Trascritto dall'articolo).

A quarant'anni dall'inizio del dialogo fecondo tra scienza della vita e studi umani, che la nascita della bioetica ha reso possibile, si avverte la necessità di valutarne taluni aspetti – tra cui le possibilità future della bioetica, ed anche la sua origine – da un punto di vista particolare: quello dell'outsider . Si tratta di accettare la sfida, per la nostra identità morale, di spostare l'attenzione dallo studio di casi particolari, dal punto di vista dell'insider, allo studio di problemi ai margini della disciplina. L'outsider intellettuale sfida la bioetica convenzionale, prendendo in esame gli avvenimenti deprecabili del nostro tempo, permettendo in questo modo di valutare, a volte ripensandole e riformulandole, le responsabilità delle nostre discipline normative. Un esempio in questa direzione è dato da un professore di anestesia all'università di Harvard: Henry Beecher che uscendo dai ranghi della professione medica s'interessò della condizione di vulnerabilità dei soggetti sperimentali denunciando le numerose sperimentazioni nelle quali i pazienti non avevano prestato un consenso o che non erano stati avvisati dei rischi. Altri filosofi e scienziati hanno superato, come Beecher, i confini della bioetica convenzionale, approfondendo i c.d."problemi di frontiera": la responsabilità di offrire o meno le cure necessarie, mediche e sociali, ai rifugiati disperatamente in cerca di asilo; la cura delle vittime della tortura. Questo modo di identificare le questioni è stato sovente affrontato dai filosofi e teologi concordi sulla necessità di ampliare la portata delle domande che la bioetica si pone, per arricchirne la discussione e l'analisi. Questa esperienza di "outsider" permette agli studiosi di offrire risposte razionali alla società, sviluppando al tempo stesso un'etica pubblica credibile arricchendo il contenuto e la riflessione di quella che negli anni '70 è stata definita come "lo studio delle dimensioni morali di ogni condotta umana, nell'area delle scienze della vita e della salute".
Added by: Eleonora Pettenuzzo  
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