Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Bernardi Matteo, Cavaliere Mara, Cesaro Simone. L'uso dell'antibiotic-lock therapy in un reparto di oncoematologia pediatrica. Assistenza infermieristica e ricerca 2005;24(3):127–131. 
Added by: Alessandro Pizzalla (03/08/2007, 23:03)   Last edited by: Alessandro Pizzalla (06/12/2011, 02:18)
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Bernardi2005a
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Categories: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica
Subcategories: Infermieristica in infettivologia, Infermieristica in oncologia, Infermieristica in pediatria, Percorso diagnostico-terapeutico ass. (PDTA)
Keywords: Procedure diagnostiche, Procedure terapeutiche
Creators: Bernardi, Cavaliere, Cesaro
Publisher:
Collection: Assistenza infermieristica e ricerca
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Abstract
Il catetere venoso centrale (CVC) è indispensabile per la somministrazione delle moderne chemioterapie e per le terapie di supporto per i pazienti, e in particolar modo per i bambini con patologia tumorale. Una delle maggiori complicanze dell’utilizzo del CVC sono le infezioni, che rappresentano un’importante causa di morbilità e mortalità.
Per ridurre l’incidenza della rimozione di tale dispositivo causata da infezione, è stata ideata una nuova terapia che consiste nell’instillazione di un’alta concentrazione di antibiotico (antibiotic-lock therapy) nel lume del catetere.
Obiettivi. Descrivere l’esperienza e i risultati della lock therapy (associata all’uso del connettore CLC 2000®) in un campione di pazienti pediatrici dell’oncoematologia pediatrica dell’azienda ospedaliera di Padova.
Materiali e metodi. Campione: 11 pazienti di età compresa tra 4 e 21 anni con un’infezione correlata al CVC. 10 pazienti avevano un CVC tunnellizato a due vie e 1 paziente un Port-Cath. A 9 è stato applicato il connettore CLC 2000®.
Trattamento. A tutti i pazienti è stata somministrata l’antibiotico lock therapy per una durata media di 6.3 giorni; nei 9 pazienti con il CLC 2000®, priva dell’eparina. I criteri di risultato erano: assenza di febbre per 7 giorni dopo la fine della terapia (se inizialmente febbrile), negativizzazione dell’emocoltura (se inizialmente positiva), e non rimozione del CVC entro 30 giorni dalla lock therapy.
Risultati. È stato necessario rimuovere il catetere solo in un paziente. Si è verificato un solo caso di malfunzionamento dei dispositivi.
Conclusioni. L’antibiotico lock therapy è un metodo promettente per il trattamento delle infezioni correlate al CVC sebbene l’esperienza nei pazienti onco-ematologici sia limitata. L’uso del connettore CLC 2000® migliora la tecnica e limita i problemi.
(A cura di Alessandro Pizzalla).
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