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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Lotti L. L’autoapprendimento come sviluppo professionale dell’infermiere in sala operatoria. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2005;17(1):91–111. 
Added by: Daniela Trinca (20/08/2007, 17:50)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Lotti2005
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Categories: Management, Scienze della formazione
Subcategories: Formazione del personale, Formazione permanente
Keywords: Formazione permanente
Creators: Lotti
Publisher:
Collection: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Abstract
Il modello della formazione degli adulti di Knowles dimostra che l’adulto apprende se si verificano alcune condizioni: il rispetto del ruolo del discente come persona autonoma e responsabile delle proprie decisioni, l’utilizzo dell’esperienza lavorativa dell’adulto come punto di partenza per ogni azione formativa e la consapevolezza del discente della propria disponibilità ad apprendere.
Secondo alcuni autori non tutti gli infermieri sono in grado di attraversare autonomamente le fasi dello sviluppo professionale: il passaggio dal ruolo di principiante a quello di esperto, si realizza solo quando l’infermiere è in grado di riflettere sulla propria esperienza, capire il valore dell’intuizione, analizzare le situazioni assistenziali.
L'infermiere può programmare e gestire il proprio apprendimento attraverso contratti o piani di autoapprendimento.
Per costruire il proprio piano, è sufficiente un foglio di carta diviso in quattro colonne: la prima indica gli standard di competenza che ci si aspetta di raggiungere al termine di un periodo di tempo, la seconda descrive la propria situazione attuale. Nella terza colonna si indicano le strategie, il percorso da fare per raggiungere la competenza attesa e nella quarta colonna i criteri di valutazione e l’autovalutazione della competenza raggiunta.
Il piano di autoapprendimento non può prescindere dall'inserimento del dipendente in un processo di supervisione e di tutorschip.
Viene proposto un piano di autoapprendimento per l’acquisizione delle competenze richieste in sala operatoria.
(A cura di Daniela Trinca).
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