Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Da Rold M. Gestione proattiva del rischio clinico in sala operatoria mediante l’applicazione del metodo Failure mode and effects criticality analysis. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2013;25(2):177–184. 
Added by: Daniela Trinca (27/08/2013, 15:32)   Last edited by: Daniela Trinca (27/08/2013, 15:49)
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: DaRold2013a
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Categories: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica, Management
Subcategories: Infermieristica in chirurgia, Risk management, Sicurezza
Keywords: Risk management
Creators: Da Rold
Publisher:
Collection: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Abstract
(Trascritto dall’articolo).
Introduzione. Un programma di gestione del rischio clinico (GRC) utilizza diverse tipologie di strumenti per l’analisi del rischio, analizzando gli eventi avversi con metodi di tipo reattivo o analizzando i processi per prevenire gli eventi con modalità di tipo proattivo. Molti sono gli approcci possibili per la valutazione della qualità e della sicurezza del paziente, ma se l’obiettivo è realizzare un processo sanitario sicuro, l’approccio proattivo è da preferire a quello reattivo.
Obiettivo. Migliorare la sicurezza del paziente e promuovere la qualità dell’assistenza infermieristica in sala operatoria, mediante l’applicazione della tecnica Failure mode and effects analysis (FMEA) - Failure mode and effects criticality analysis (FMECA), metodo di analisi proattiva per la GRC, per evidenziare le aree ritenute maggiormente critiche su cui poi attivare azioni di miglioramento.
Metodo. Partendo da una mappatura di tutte le attività di sala operatoria, dal momento della presa in carico del paziente fino al suo rientro in reparto, per ciascuna attività si individuano i possibili errori, le cause e gli effetti degli errori, si classificano poi per priorità di rischio e sulla base di queste si implementano delle azioni correttive in grado di ridurre l’indice di priorità del rischio (IPR).
Risultati. Lo studio ha condotto all’individuazione di 31 attività principali dalle quali sono emersi 81 modi di guasto-errore. L’IPR più elevato è stato di 64, mentre il più basso di 4. Le azioni correttive sono state elaborate per l’attività con IPR maggiore: mancato conteggio dello strumentario chirurgico.
Limiti. I limiti sono rappresentati sostanzialmente solo da difficoltà metodologiche nell’applicazione della tecnica FMECA, ma sono facilmente superabili con un training volto ai professionisti.
Conclusioni. La tecnica, per ogni attività presa in considerazione, oltre che migliorare la sicurezza dei pazienti, ha permesso di valutare la capacità di segnalare i potenziali errori, disegnare una mappatura dei rischi, pianificare programmi di ottimizzazione adottando azioni correttive sulle aree ritenute a rischio.
Added by: Daniela Trinca  Last edited by: Daniela Trinca
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