Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Lucchini Alberto, Elli Stefano, Bambi Stefano, Foti Giuseppe, Fumagalli Roberto. Ventilazione invasiva e non invasiva: impatto sul carico di lavoro infermieristico. Assistenza infermieristica e ricerca 2013;32(3):124–131. 
Added by: Alessandro Pizzalla (27/12/2013, 10:05)   Last edited by: Alessandro Pizzalla (27/12/2013, 10:49)
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Lucchini2013a
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Categories: Infermieristica specialistica, Management
Subcategories: Infermieristica in area critica, Organizzazione del lavoro
Creators: Bambi, Elli, Foti, Fumagalli, Lucchini
Publisher:
Collection: Assistenza infermieristica e ricerca
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Abstract
(Trascritto dall'articolo).
Introduzione.
La ventilazione non invasiva è sempre più diffusa sia nelle terapia intensive che nei reparti. Obiettivo.
Rilevare l’impatto della modalità di ventilazione sul carico di lavoro infermieristico.
Materiali e metodi. Studio retrospettivo su 200 pazienti ricoverati in una terapia intensiva generale. Il fabbisogno assistenziale è stato rilevato utilizzato il Nursing Activities Score (NAS), nei pazienti sottoposti ai seguenti trattamenti ventilatori: ossigenoterapia senza Pressione positiva di fine espirazione (PEEP), Continuous Airway positive Pressure (CPAP) con casco, Ventilazione invasiva controllata, Ventilazione invasiva assistita (PSV).
Risultati. Il NAS medio globale dei pazienti era 74.3% (DS8.88 – range 39/143) pari ad un ideale rapporto infermiere/paziente di 0.7, con variazioni tra le forme di ventilazione: nelle giornate di ossigenoterapia era 64.5% (±11.9), in CPAP con elmetto 69.7% (±12.7), in ventilazione invasiva controllata 86.1% (DS±15.1) ed infine in ventilazione invasiva assistita 76.39% (±11.4) [p=0.0001]. Nei pazienti in CPAP con casco il NAS aumenta del 14% con FiO2 >0.6 e PEEP >10 rispetto all’ossigeno terapia. Il NAS medio di 15 pazienti sottoposti a PSV con maschera facciale è stato di 80.2% (±12.53).
Conclusioni. Globalmente il paziente sottoposto a CPAP con casco ha un carico di lavoro infermieristico più basso rispetto alla ventilazione invasiva. Quando le FiO2 erogate (>0.6) ed il livello di PEEP sono elevati (>10 cmH2O) e quando il paziente è sottoposto a PSV in maschera il peso assistenziale è sovrapponibile a quello dei pazienti in ventilazione invasive la modalità controllata determina un NAS più elevato rispetto alla assistita.
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