Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Casella Paltrinieri Anna. Davanti alla morte: riti funebri e mentalità. La rivista italiana di cure palliative 2014;16(1):25–30. 
Added by: Sara Martelli (12/03/2015, 14:57)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: CasellaPaltrinieri2014
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Categories: Antropologia, Infermieristica clinica
Subcategories: Cure palliative, Morte
Creators: Casella Paltrinieri
Publisher:
Collection: La rivista italiana di cure palliative
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Abstract
(Trascritto dall’articolo).
Il presente lavoro indaga i significati antropologici dei riti funebri. Questi eventi presentano sempre caratteri complessi e ambigui che ruotano attorno a tre temi: la necessità di rendere “dicibile” e descrivibile la morte; la necessità di arginare e incanalare culturalmente il vissuto di angoscia, dolore e smarrimento che la morte di una persona procura agli astanti, soprattutto quelli che gli sono stati più vicini; la necessità di riaffermare le ragioni della vita e, nello stesso tempo, di “orientare” la sorte futura del defunto. Come scrive Nola, i rituali funebri sono sempre sociali e rispecchiano le rappresentanze culturali della società e dell’epoca storica nella quale si realizzano. Per questo si ritrovano profonde differenze tra le modalità della società definite “primitive” o popolari e quelle delle società moderne. Nel primo caso i riti funebri sono eccessivi e fortemente ritualizzati, richiedono la presenza di tutti, si protraggono nel tempo e sono ciclici; al contrario, oggi prevale un atteggiamento disciplinato nelle espressioni del lutto. Questo è generalmente ristretto ai soli familiari, molto contenuto nel tempo e con pochissime forme simboliche. La mentalità contemporanea intenderebbe sottoporre anche il lutto alla disciplina della ragione. Mentre da un lato appare chiaro che le convinzioni arcaiche (siano esse religiose o culturali) riferite alla morte non sono più parte del patrimonio delle società moderne, appare altresì chiaro come la debolezza della cornice teorica e la prevalenza di un approccio biologistico comportino un surplus di sofferenza proprio perché la morte non si lascia pensare in maniera razionale ma richiede sempre una cornice ideologico-simbolica per essere sopportabile.
Added by: Sara Martelli  
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