Alcune sentenze del TAR dell’Aquila assai recenti hanno posto in evidenza il ruolo importantissimo delle Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) nella determinazione dei tetti di spesa da attribuire alle strutture socio sanitarie. Alla luce di questa scoperta è sorta la necessità, per un verso, di disporre di uno strumento in grado di collegare il lavoro da esse svolto con la qualità dell’assistenza resa agli anziani nelle Residenze Sanitarie e, per l’altro, di trovare un misuratore capace di dare sostanza alla discrezionalità naturalmente insita in questa attività. Alla duplice esigenza si è cercato di rispondere attraverso la creazione dei seguenti indicatori, il CAP (Coefficiente di Aderenza al PAI) e l’LC (Livello di Congruità). Il primo indicatore esprime quanto il personale medico e infermieristico di supporto alla struttura presso cui il paziente è ricoverato, abbia rispettato il Piano di Assistenza Individualizzato redatto dall’Unità Multidimensionale il che, del resto, è l’unica via utile a capire se la presa in carico corrisponda al setting conferito; cioè, se il trattamento sia stato trasformato in outcomes di salute. Il secondo, invece, risponde al bisogno di contenere gli eventuali fenomeni distorsivi legati all’esercizio del potere autorizzativo esercitato alle UVM le quali, in casi particolarmente evidenti, si potrebbero tradurre in un danno economico alle strutture. I due indicatori, poi, inseriti in una determinata formula matematica, condurranno ad un risultato percentuale da moltiplicarsi al budget ogni anno astrattamente attribuibile per cui avremo, come risultato, l’importo a disposizione del gestore convenzionato nell’anno di riferimento.