Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Canzan Federica, Marchetti Pierpaolo, Maragnolli Olivia, Allegrini Elisabetta, Mansueti Nadia, Zanoni Marco, et al.. I cateteri venosi periferici non utilizzati:risultati di uno studio trasversale in ospedale. Assistenza infermieristica e ricerca 2017;36(3):144–150. 
Added by: Daniele Pandolfi (20/09/2020, 08:51)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Canzan2017a
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Categories: Igiene, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Subcategories: Epidemiologia, Infermieristica basata sulle prove di efficacia, Interventi infermieristici
Keywords: Fattori di rischio
Creators: Allegrini, Ambrosi, Canzan, Mansueti, Maragnolli, Marchetti, Zanoni
Publisher:
Collection: Assistenza infermieristica e ricerca
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Abstract

(Trascritto dall’articolo).
Riassunto. Introduzione. Nonostante l'indicazione di rimuovere i cateteri venosi periferici (CVP) quando non più necessari, molti vengono lasciati in situ anche se non utilizzati. Obiettivo. Analizzare la prevalenza di CVP inutilizzati ed i fattori associati. Metodi. Studio trasversale sui pazienti >18 anni, ricoverati in una giornata indice e che avevano un CVP. Sono stati raccolti dati sulle caratteristiche del paziente, del CVP e del contesto. Risultati. La prevalenza di CVP inutilizzati era del 26.7% (143). I pazienti con CVP in sede da più giorni avevano una maggior probabilità che il catetere non venisse utilizzato (OR=1.08; 95%IC=1.02-1.14),così come i pazienti ricoverati in Unità Operative con più infermieri rispetto agli OSS (OR=1.06; 95%IC=1.01-1.10). I pazienti ricoverati in terapia intensiva (OR=0.22; 95%IC=0.07-0.68), con diagnosi infettiva (OR=0.33; 95%IC=0.14-0.82) e con catetere di piccolo calibro (OR=0.44; 95%IC=0.23-0.86) erano meno a rischio di avere un CVP non utilizzato. Il 45% dei pazienti con CVP non utilizzato, lo avevano da  >= 3 giorni. Conclusioni. Un CVP su quattro viene mantenuto in sede e non utilizzato e nella metà circa dei casi per >= 3 giorni, nonostante questo sia un fattore di rischio per il paziente. Questo dato suggerisce che i team assistenziali, nella definizione del rischio-beneficio associato alla presenza di CVP, attribuiscono maggiore rilevanza ad altri aspetti rispetto al rischio infettivo.


Added by: Daniele Pandolfi  Last edited by: Daniele Pandolfi
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