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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Piredda Michela, Conte F., Bartolozzi F. Progetto educativo per pazienti portatori di catetere venosi centrale totalmente impiantabile (Port). International nursing perspectives 2005;5(3):93–104. 
Added by: Teresa Compagnone (24/11/2007, 11:13)   
Resource type: Journal Article
ID no. (ISBN etc.): 1592-6478
BibTeX citation key: Piredda2005
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Categories: Igiene, Infermieristica specialistica
Subcategories: Epidemiologia, Infermieristica in oncologia
Keywords: Educazione sanitaria, Promozione della salute
Creators: Bartolozzi, Conte, Piredda
Publisher:
Collection: International nursing perspectives
Views: 30/1361
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Abstract
(Trascritto dall’articolo).
Introduzione. I recenti progressi tecnologici e bio-medici hanno portato alla diffusione degli accessi venosi centrali a lungo termine. Tra questi il Port è un dispositivo ad alta tecnologia che richiede conoscenze e procedure specifiche. Per tali motivi, un’informazione efficace ai pazienti sull’utilizzo di tale presidio è sempre più necessaria. Lo studio si è posto due finalità principali: informare i pazienti sulla gestione del Port e favorire la continuità delle cure.
Materiali e Metodi. Il progetto si è articolato in due fasi. La prima fase ha previsto l’effettuazione di un’indagine sulle necessità informative, le preferenze per i metodi di informazione e il livello di istruzione medio dei pazienti portatori di Port afferenti al Day Hospital Oncologico del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico. La seconda parte del progetto ha previsto l’elaborazione dell’opuscolo informativo sulla base dei dati raccolti in modo da rispecchiare le esigenze della popolazione bersaglio. Il campione è composto da 115 pazienti portatori di Port da almeno due mesi. Lo strumento utilizzato per l’indagine è stato un questionario strutturato e autosomministrato, sottoposto a processo di validazione su 15 pazienti.
Risultati. L’età media della popolazione indagata è di 61 anni; il 70% ha una istruzione non superiore a quella media inferiore. Per quanto riguarda le conoscenze rilevate sul Port, il 60% non risponde in maniera corretta sulla durata del Port, e similmente il 50% non conosce il tipo di ago da utilizzare. Il 40% dei pazienti intervistati riferisce di aver ricevuto poche informazioni e il 16% nessuna. Riguardo alle necessità informative, quasi tutti i pazienti intervistati (97%) affermano che avrebbero voluto ricevere informazioni e l’80% dei pazienti dichiara di desiderare il maggior numero di informazioni possibile. Il periodo percepito come più opportuno per ricevere informazioni è quello che precede l’impianto (88%). La maggior parte dei pazienti afferma che le informazioni sono state fornite dal medico oncologo (19%) o dal medico che ha impiantato il Port (31%); una percentuale minore (5%) indica l’infermiere di oncologia come fonte di informazioni. Le figure professionali dai cui i pazienti desiderano ricevere informazioni sono: il medico che impianta il Port (87%), il medico oncologo (85,9%) e l’infermiere di oncologia (66,6%). Tutti i pazienti intervistati (100%) ritengono utile ricevere un opuscolo informativo sulla gestione del Port, benché solo una piccola percentuale (12%) ne abbia fatto l’esperienza.
Discussione. Nonostante sia chiaro che i pazienti desiderano ricevere informazioni, la maggior parte di essi non ha ricevuto informazioni prima dell’impianto. Inoltre, il 43% di coloro che le avevano ricevute sostengono che avrebbero preferito riceverne di più. Perciò, la carenza di informazioni rilevata non sembra dovuta a un rifiuto della conoscenza quale meccanismo di coping. Non si evidenziano correlazioni tra informazioni ricevute e variabili quali sesso, stato civile e livello di istruzione. Questo è un dato significativo, in quanto indica che la mancanza di informazioni non è legata allo scarso livello culturale dei pazienti, né alla mancanza di supporto da parte del coniuge. I pazienti preferiscono ricevere informazioni dai professionisti sanitari esperti. Ciò può essere segno della specializzazione richiesta per gestire un presidio ad alta tecnologia quale il Port. I supporti informativi scritti risultano al secondo posto delle preferenze per i metodi di informazione dopo la conversazione orale con personale sanitario.
Added by: Teresa Compagnone  Last edited by: Teresa Compagnone
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