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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Bustreo Sonia, Camelo Silvia, Tucci Serena, Cocco Giovanna, Zenobi Silvia, Fiorini Jacopo. Le buone pratiche assistenziali per l’esecuzione dell’emocoltura: una revisione della letteratura. Italian Journal of Nursing 2021;24(36):33–39. 
Added by: Antonina Ingrassia (11/11/2022, 15:12)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Bustreo2021a
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Categories: Metodologia dell'assistenza infermieristica
Subcategories: Linee guida
Creators: Bustreo, Camelo, Cocco, Fiorini, Tucci, Zenobi
Publisher:
Collection: Italian Journal of Nursing
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Abstract

(Trascritto dall’articolo).                                                                                                                                                                         Introduzione. L’emocoltura rappresenta il gold standard nella diagnosi microbiologica di sepsi e/o febbre di origine sconosciuta. Se fatto correttamente, è lo strumento migliore per gestire il “fenomeno della sepsi” in tutte le possibili manifestazioni. Lo scopo del lavoro è condurre una revisione della letteratura per evidenziare le buone pratiche delle emocolture nei pazienti ospedalizzati per prevenire le non conformità. Materiali e metodi. Viene condotta una revisione della letteratura con la definizione della domanda di ricerca attraverso la formulazione del PICO. La ricerca è stata condotta su tre importanti database, Pubmed, Scopus e Cochrane Library. Risultati. Dall’analisi dei dati è emerso che sono molteplici i fattori che possono influenzare la buona riuscita dell’esame diagnostico di emocoltura e che i fattori che possono diminuire i contaminanti sono: la scelta dell’accesso venoso adeguato, l’esperienza lavorativa, l’utilizzo della clorexidina come antisettico, il corretto volume di sangue nei flaconi di raccolta, l’essere costantemente informati sulla procedura, l’esecuzione dell’emocoltura da parte di un team di flebotomisti, l’utilizzo di un Kit specifico per emocoltura, l’adesione a procedure aziendali. Conclusioni. dalla revisione è emerso che non ci sono strategie comuni sulla corretta esecuzione dell’emocoltura, piuttosto una serie di procedure indicate per limitare le contaminazioni.

 


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