Abstract: Il 10 aprile del 2018 si svolse a Bruxelles il Digital Day, un evento che riunì stakeholder europei di alto livello nei settori della tecnologia digitale e delle telecomunicazioni. L’evento venne organizzato dalla Commissione europea nell’ambito della Presidenza bulgara del Consiglio dell’Unione europea. In quella occasione venne raggiunto un impegno comune relativo al futuro digitale dell’Europa, al fine di incoraggiare gli investimenti nelle tecnologie e nelle infrastrutture digitali europee, così che si potesse arrivare ad una UE forte dal punto di vista digitale e in grado di contribuire ad una società competitiva e socialmente sicura, con migliori servizi pubblici e sicurezza. Da quella giornata scaturì l’iniziativa europea 1+Million Genomes (1+MG), con l’obiettivo di consentire un accesso sicuro alla genomica e ai corrispondenti dati clinici in tutta Europa per migliorare la ricerca, l’assistenza sanitaria personalizzata e la definizione delle politiche sanitarie. 24 Paesi dell’UE, il Regno Unito e la Norvegia firmarono la dichiarazione degli Stati membri sull’intensificazione degli sforzi per la creazione di un’infrastruttura europea per i dati genomici e la emanazione di norme nazionali comuni che consentissero l’accesso ai dati da parte di tutti gli stati federati. L’iniziativa si inserì nell’agenda dell’UE per la trasformazione digitale della salute e dell’assistenza ed è collegata con gli obiettivi di uno “Spazio europeo dei dati sanitari”. Per attuare questa trasformazione digitale della salute e dell’assistenza vennero individuate tre priorità: 1) accesso sicuro dei cittadini ai propri dati sanitari, anche a livello transfrontaliero, in tutta l’UE; 2) arrivare ad una medicina personalizzata attraverso un’infrastruttura di dati europea condivisa, che consenta ai ricercatori e ad altri professionisti di mettere in comune le risorse (dati, competenze, capacità di elaborazione e archiviazione) in tutta l’UE; 3) l’empowerment dei cittadini per facilitare l’uso di strumenti digitali per avere un loro feedback ed una assistenza centrata sulla persona, e anche per responsabilizzare le persone a prendersi cura della propria salute, stimolare la prevenzione e consentire l’interazione tra utenti e fornitori di assistenza sanitaria.

(A cura di Giuliana Covelli).