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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Vanzi Valentina, Cinque Alessandro, D'Angelo Daniela. Community-based interventions for improving mental health in refugee children and adolescents in high-income countries [Commentary al Cochrane]. Infermiere Oggi 2023;33(1):38–39. 
Added by: Simone Ciucciarelli (17/05/2023, 20:43)   Last edited by: Simone Ciucciarelli (17/05/2023, 20:46)
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Vanzi2023
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Categories: Infermieristica clinica, Infermieristica specialistica
Subcategories: Infermieristica in pediatria, Infermieristica in psichiatria, Stress
Keywords: Stress familiare, Stress post traumatico
Creators: Cinque, D'Angelo, Vanzi
Publisher:
Collection: Infermiere Oggi
Views: 33/372
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Abstract

Il numero di rifugiati in tutto il mondo sta crescendo, e oltre il 50% di questi sono bambini o adolescenti che spesso hanno subito eventi traumatici. I bambini rifugiati sono a rischio di sviluppare problemi di salute mentale, come il disturbo post traumatico da stress (PTSD), la depressione e l'ansia. La prevalenza di queste malattie varia a seconda dell'età dei bambini e degli adolescenti coinvolti. Ad esempio, i bambini di età inferiore ai 6 anni presentano sintomi psicosomatici, mentre gli adolescenti con PTSD mostrano una maggiore tendenza all'uso di sostanze stupefacenti. È essenziale identificare e valutare l'efficacia degli interventi volti a prevenire e trattare questi disturbi mentali. Gli autori di questa revisione Cochrane hanno esaminato l'efficacia e l'accettabilità degli interventi di comunità rispetto ai controlli per prevenire e trattare i problemi di salute mentale, tra cui PTSD, depressione, ansia e stress psicologico, nei bambini e negli adolescenti rifugiati in paesi ad alto reddito. Sono stati selezionati 3 studi randomizzati controllati che includono complessivamente 83 pazienti di età compresa tra 12 e 18 anni. Questi studi hanno dimostrato che gli interventi di comunità possono migliorare la salute mentale dei bambini rifugiati, ma gli autori hanno sottolineato che ulteriori studi sono necessari per confermare questi risultati e sviluppare programmi efficaci e sostenibili. Questi interventi sono stati somministrati in diversi luoghi, come le scuole, le organizzazioni religiose, i quartieri e altri contesti comunitari; sono stati condotti in due paesi europei e uno australiano, e le attività includevano la psicoterapia individuale e di gruppo, l'educazione sui problemi di salute mentale e l'integrazione sociale. Questa revisione Cochrane sottolinea la mancanza di evidenze disponibili e la necessità, rivolta a ricercatori e politici, di progettare ulteriori studi focalizzati sul supporto e la valutazione della salute e del benessere mentale di bambini e adolescenti costretti a rifugiarsi in paesi ad alto reddito.

A cura di Simone Ciucciarelli


  
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