(Trascritto dall’articolo).                                                                                                                                                                                                                                            Questo articolo propone un nuovo modo di avvicinare la sofferenza umana e promuovere una crescita della persona. Una crescita che possa includere la molteplicità di tecniche che i diversi popoli, nel corso della loro storia, hanno messo a punto, partendo dalla propria esperienza e dal proprio livello di conoscenza del mondo e dell’uomo. Crescere richiede un costante impegno per comprendere ed armonizzare il fuori e il dentro di noi, richiede, in altre parole, di adottare una visione olistica della vita e del mondo. L’“approccio olistico” integra “l’atteggiamento scientifico” nella cura con altri metodi di ricerca e trattamento - che possono essere anche misurati e verificati con gli attuali strumenti tecnologici - per rendere evidente ciò che potrebbe altrimenti apparire solo come moda new age. La base teoretica dell’olismo risale ad Aristotele. Il filosofo greco aveva già intuito le conclusioni a cui oggi è arrivata la fisica quantistica. Molti secoli dopo, diverse scuole di pensiero in psicologia fondano sul modello olistico le loro premesse epistemologiche: la “Psicologia della Gestalt” e la “Teoria del Campo” di Kurt Lewin. La “Psicologia Umanistica”, che concepisce l’uomo come “unità bio-psico-sociale. La Psicologia Sistemica che fa riferimento alla teoria generale dei sistemi di Ludwig von Bertalanffy e alla cibernetica. Un professionista agisce in modo olistico quando allarga la visuale al sistema complesso della persona assistita, ed al suo stesso essere in relazione con quella persona. L’articolo presenta la classificazione delle cure complementari elaborata dal National Center for Complementary and Alternative Medicine del National Institute of Health, che distingue le Medicine Complementari in cinque categorie principali e sottolinea come sia proprio nel fisico che spesso manifestiamo i sintomi del disequilibrio corpo-mente, e quanto un approccio olistico, che rielegge il corpo strumento attivo, ci possa aiutare ad apprendere strategie di promozione del ben vivere.