Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Torrisi A, Varriale P, Lombardi L, Pagliaro D, Meli P, Montanino A, et al.. Rischio di ipotermia peri-operatoria nel paziente bariatrico: uno studio caso – controllo. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2023;35(2):135–147. 
Added by: Sandro Filardi (09/10/2023, 17:13)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Torrisi2023
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Categories: Infermieristica specialistica, Metodologia dell'assistenza infermieristica, Metodologia della ricerca
Subcategories: Infermieristica intraoperatoria, Interventi infermieristici, Progetti di ricerca
Keywords: Obesità
Creators: Lombardi, Meli, Montanino, Pagliaro, Pagliaro, Torrisi, Varriale
Publisher:
Collection: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Abstract

(Trascritto dall’articolo).
Oggi la letteratura suggerisce che un alto indice di massa corporea (BMI) possa fungere da “cappotto” termico nel paziente che si sottopone ad intervento chirurgico e, quindi, essere più protetto dalle fredde temperature delle sale operatorie e subire in misura minore il calo di temperatura dovuto ai farmaci dell’anestesia. (Groene P., et al, 2019). Questo assunto però, non deve deviare un professionista sanitario come l’infermiere, portandolo a pensare, a priori, che questi pazienti non necessitino del monitoraggio della temperatura e dei presidi per mantenere la normotermia, che dovrebbe sempre essere garantita in sala operatoria come suggeriscono le linee guida per la prevenzione dell’ipotermia accidentale peri operatoria. Questo perché è stato osservato come l’ipotermia peri-operatoria, ovvero una temperatura corporea inferiore ai 36 °C (Diaz M. et al., 2010), possa portare a conseguenze quali l’aumento del sanguinamento, un rischio più elevato di infezione della ferita chirurgica ed a tempi di guarigione della suddetta ferita significativamente più lunghi (Rajagopalan S., et al, 2008), (Kurz A, et al, 1996), (Jonsson K., et al, 1991). Inoltre, una TC < 36 °C influenza anche il metabolismo dei farmaci anestetici, rendendoli più difficili da smaltire per il paziente e portando a sedazioni più lunghe del necessario (Hostler D., et al, 2010). Immaginiamo quindi se alcune di queste complicazioni si verificassero in un assistito che intraprende un percorso chirurgico già in una situazione di fragilità: è il caso del paziente bariatrico, ovvero una persona con un BMI > 30.0 kg/m2 e che molto spesso presenta numerose comorbilità legate all’obesità, quali diabete (Cătoi et al. 2015) e malattie cardiovascolari (Isomaa B, et al, 2001).
Obiettivo: l’obiettivo dello studio è di osservare se ci sono differenze nel mantenimento della normotermia peri operatoria nei pazienti bariatrici sottoposti ad intervento chirurgico.
Materiali e metodi: lo studio è di tipo trasversale e controllato randomizzato. Il gruppo A rappresenta il nostro gruppo di controllo, mentre il gruppo B sono i pazienti ai quali è stato somministrato il riscaldamento intra-operatorio.
Risultati: emergono differenze significative nel mantenimento della temperatura corporea tra i pazienti sottoposti ad intervento chirurgico senza utilizzo di sistemi di riscaldamento rispetto ai pazienti trattati con sistema di riscaldamento attivo con p-value= 0.045.
Conclusioni: il riscaldamento attivo e pre-warming risulta essere anche nel paziente bariatrico un fattore di protezione nell’incidenza dell’ipotermia peri operatoria.


  
Notes

Articolo inserito nella sezione studio clinico.


  
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