Negli anni ottanta, la letteratura scientifica ha sfatato l'idea che neonati e bambini non percepiscano il dolore a causa dell'immaturità anatomica. Attualmente, il Sistema Nervoso Centrale (SNC) è considerato competente per la nocicezione già dalla ventitreesima settimana gestazionale. Tuttavia, nei primi mesi di vita, manca l'inibizione centrale, aumentando la percezione del dolore. Il SNC infantile è plasticamente influenzato dagli stimoli dolorosi, potenzialmente alterando la soglia del dolore a lungo termine. L'esperienza del dolore durante l'infanzia può modellare l'architettura del sistema algico dell'adulto, con impatti a breve e lungo termine. La gestione del dolore nei neonati è ancora inadeguata, nonostante le evidenze sull'efficacia della terapia antalgica. L’aggiornamento della revisione Cochrane ‘Non-pharmacological management of infant and young child procedural pain’ di Pillai Riddell R.R et al., esamina gli interventi non farmacologici per la gestione del dolore in neonati e bambini fino a tre anni, evidenziando la necessità di ulteriori studi. L'aggiornamento incorpora 76 nuovi studi su interventi come la kangaroo care e la suzione non nutritiva. La suzione e le pratiche posturali sono risultate utili per il neonato prematuro. Tuttavia, la certezza delle prove è limitata, sottolineando la necessità di ulteriori ricerche. Nonostante l'evidenza scientifica, la gestione del dolore pediatrico rimane problematica, e la Revisione Cochrane suggerisce che interventi non farmacologici possono migliorare la situazione, ma richiedono ulteriori sforzi nella ricerca e nell'implementazione pratica.

(A cura di Simone Ciucciarelli).