Indice della Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche [banca dati bibliografica] | |||
Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma |
Bernardi Silvia, Mazzariol Elisa, Buffon Maria Luisa. Prevenzione non farmacologica del tromboembolismo venoso in area medica: revisione di letteratura. Italian Journal of Nursing 2022;25(39):42–47. Added by: Antonina Ingrassia (21/12/2023, 11:42) |
Resource type: Journal Article BibTeX citation key: Bernardi2022 View all bibliographic details |
Categories: Gruppi occupazionali, Infermieristica clinica Subcategories: Infermieri, Prevenzione Creators: Bernardi, Buffon, Mazzariol Publisher: Collection: Italian Journal of Nursing |
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Abstract |
(Trascritto dall’articolo). Introduzione. Il tromboembolismo venoso rappresenta una delle principali cause di morte legate all’ospedalizzazione in area medica. Le linee guida nazionali ed internazionali disponibili, nonostante offrano raccomandazioni valide sulla profilassi farmacologica e meccanica, non valorizzano il ruolo e la responsabilità infermieristica nella prevenzione di questa patologia e non chiariscono il ruolo dell’infermiere nella valutazione del rischio. L’obiettivo dello studio è di individuare le strategie infermieristiche maggiormente efficaci nella prevenzione del tromboembolismo venoso negli assistiti ricoverati nei reparti di area medica. Metodi. E’stata condotta una ricerca della letteratura utilizzando la banca dati Medline (via PubMed) attraverso l’utilizzo di termini liberi e MeSH, selezionando infine 12 articoli pertinenti al quesito di ricerca. Risultati. La valutazione del rischio di TEV non viene garantita a tutti gli assistiti ricoverati nei reparti di area medica, nonostante la presenza di modelli per la valutazione del rischio, come lo score Padua, che dovrebbero essere integrati alla presa in carico della persona al momento del ricovero. Le strategie di prevenzione del TEV individuate coniugano aspetti di autonomia e di collaborazione con la figura del medico, nell’ottica della natura tecnica, educativa e relazionale della professione infermieristica. Emergono tuttavia ostacoli legati in alcuni casi alle ridotte conoscenze sul TEV e consapevolezza del proprio ruolo da parte del personale infermieristico. Discussione. Dato il ruolo attivo che la professione infermieristica può avere nella prevenzione del TEV, la realizzazione di protocolli che valorizzino la competenza infermieristica nella rilevazione dello score per il rischio tromboembolico e di percorsi di formazione condivisi permetterebbe di ottimizzare la valutazione del rischio e la profilassi nei reparti di area medica, nell’ottica della miglior assistenza possibile per la persona. Tuttavia, è necessario aumentare la consapevolezza tra i professionisti che il TEV, attraverso la collaborazione e la valorizzazione della competenza professionale, può essere prevenuto. |
Notes |
Rivista on line.
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