(Trascritto dall’articolo).
La contenzione fisica è una pratica ancora molto diffusa e controversa per le sue implicazioni; la letteratura si concentra sulla sua prevenzione, trascurando indicazioni sulle possibili alternative. Questo studio ha l’obiettivo di esplorare se e quali alternative gli infermieri applicano prima di ricorrere alla contenzione. È stato condotto uno studio multi-metodo multicentrico a due fasi. Nella prima fase è stata eseguita una rilevazione di prevalenza delle contenzioni; nella seconda è stata effettuata un’intervista breve agli infermieri responsabili dell’assistenza delle persone contenute, per rilevare le alternative applicate prima di ricorrere alla contenzione. Lo studio è stato condotto in Friuli-Venezia Giulia e ha coinvolto 37 strutture: 17 Case di Riposo (CdR), 10 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e 10 reparti ospedalieri di medicina e chirurgia. Nella giornata indice erano presenti 1.818 utenti (78,2%) nelle CdR, 157 (6,8%) nelle RSA e 308 (13,3%) nei reparti (totale = 2.283). Il 28,9% (659/2.283) degli assistiti era contenuto (31,3% CdR; 26,8% RSA; 15,6% ospedale). Solo per 81 pazienti (12,3%) era stata applicata una alternativa alle contenzioni (coinvolgimento dei familiari, abbassamento del letto o uso di cuscini). Nel processo decisionale, gli infermieri considerano poche alternative, circa una ogni otto contenzioni, più frequentemente in RSA, meno in CdR e mai in ospedale. Tali alternative sono semplici, legate al contesto e alle risorse disponibili.