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Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Kostu I. Esperienza di Ospedalizzazione. AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria 2023;35(3):246–250. 
Added by: Manuela Peluso (12/02/2024, 14:54)   
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Kostu2023
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Categories: Gruppi occupazionali, Infermieristica clinica, Strutture sanitarie
Subcategories: Comunicazione, Day surgery, Infermieri
Creators: Kostu
Publisher:
Collection: AICO. Organo ufficiale dell'associazione italiana infermieri di camera operatoria
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Abstract

(Trascritto dall’articolo).
Il buon esito di un intervento chirurgico non è legato al solo atto operatorio ma è un percorso strutturato, multidisciplinare, in cui ogni fase diviene propedeutica alla successiva, ogni professionista diviene protagonista, mettendo in scena le proprie conoscenze e competenze al fine di garantire il miglior risultato di benessere per il pz, garantendo la sicurezza di tutto il percorso. Gli sviluppi della normativa nazionale e regionale hanno teso a qualificare ulteriormente il processo chirurgico per garantire il trattamento giusto al momento giusto, attraverso la gestione integrata e ottimizzata delle diverse risorse strutturali, organizzative, professionali e la reingegnerizzazione dei processi interessati. Con la delibera della giunta regionale della regione toscana n° 638/2009 viene approvato il modello unico di tracciabilità del percorso della prestazione chirurgica per tutte le az. sanitarie e dà la direttiva per la gestione unica delle liste degli interventi chirurgici e dei tempi massimi di attesa, in regime istituzionale sia ordinario che in libera professione. Tutela del diritto di accesso dell’assistito decreta la necessità di informatizzare le liste di attesa, uniformarle e renderle trasparenti.
Istituisce gli uffici di pro.ch Quando il bisogno è reale, applica alle classi di priorità un tempo definito per dare risposta al bisogno reale. Nel 2021 viene istituito l’osservatorio nazionale sulle liste d’attesa con il compito di monitorare l’andamento degli interventi, rilevare le criticità e fornire indicazioni per uniformare comportamenti, superare le disuguaglianze e rispondere in modo puntuale ai bisogni dei cittadini. All’interno dell’osservatorio viene istituito il sottogruppo di lavoro per il monitoraggio delle attività di ricovero. Il sottogruppo ha predisposto il documento “linee di indirizzo per la gestione delle liste di attesa per ricoveri programmati nelle strutture sanitarie e corretta tenuta delle agende di prenotazione” con l’obiettivo di uniformare a livello nazionale il modello organizzativo per l’accesso al ricovero programmato e formalizzare la gestione delle agende di ricovero, secondo criteri di appropriatezza, equità e trasparenza, garantendo la tutela dei diritti dei cittadini, facilitando la fruizione delle prestazioni assistenziali ed al contempo rafforzando strumenti e regole di governo del percorso del paziente. Il documento è stato approvato nella conferenza stato regioni (dic. 2022) e sancito dal ministero della salute. Alcune raccomandazioni specifiche prestano particolare attenzione alla necessità di cura, alla relazione umana col paziente, non burocratica ma attenta all’ascolto, ispirata al rispetto reciproco, curando l’individualità e tenendo conto del contesto sociale, economico, culturale di vita gli attori del percorso chirurgico:
• mmg/pls
• specialista che visita il paziente e pone indicazione all’intervento
• operatori degli uffici di programmazione
• chirurghi, coord di Blocco operatorio e reparti degenza, uff. LP e direz. di presidio il modello organizzativo prevede una centrale attivata presso la D. di P. chiamata “centro unico” di prenotazione chirurgica e una rete di punti di prenotazione del ricovero ch.co, le sedi di u.p.c, collegate alla centrale attraverso la procedura informatizzata e fondamentali per il monitoraggio complessivo del sistema.
Gli uffici di programmazione chirurgica rappresentano il front-office di ogni ospedale per il cittadino che deve eseguire l’intervento in particolare:
• provvediamo all’accoglienza dell’utente
• collaboriamo alla stesura delle liste operatorie
• collaboriamo all’organizzazione del percorso di preo
la procedura informatizzata di gestione del percorso costituisce lo strumento di lavoro condiviso delle centrali di preo e centro unico.
Essere infermiere è passione, coprire il ruolo di infermiere di programmazione chirurgica rappresenta uno dei diversi modi di esserlo. Si potrebbe pensare che la programmazione di appuntamenti non richieda necessariamente esperienza…invece l’esperienza, la professionalità e l’empatia divengono competenze fondamentali: la capacità di rapportarsi con il paziente nel poco tempo a disposizione, cercare di capirlo e rassicurarlo ma anche riuscire a rendersi punto di riferimento per lo stesso, fare in modo che si fidi di noi; sapersi mettere “dall’altra parte” è la chiave di lettura per poter capire le esigenze del paziente: cosa vi piacerebbe sentirvi dire in una situazione del genere? Quali sono le prime cose che notate e che ritenete importanti nei confronti dell’infermiere che vi accoglie?
Non è importante solo la parola, ma riuscire anche a trasmettere la nostra sicurezza tramite quelli che sono i nostri gesti e movimenti.
L’empatia è quello che ci rende diversi, è ciò che ci rende quello che siamo: dei professionisti che sanno essere, fare e saper fare ovvero sanno trasmettere tranquillità, fiducia, passione e sicurezza ad ogni singola persona che si presenta davanti a noi, con competenza e professionalità. Questa è la caratteristica che accomuna noi infermieri di programmazione (e non solo) avere la capacità di mettersi al posto della persona, la consapevolezza di essere tutti degli utenti e sapere cosa volersi aspettare dal professionista.
Sappiamo che in sala operatoria il tempo che l’infermiere ha a disposizione è veramente poco per determinate situazioni per cui perché non dialogare tra di “noi” per agevolare il lavoro? Portare il paziente in camera operatoria con tutte le informazioni necessarie a voi come un continuum spazio-tempo dove l’utente non si accorga mai del cambiamento… La prima impressione che il paziente riceve una volta entrato nel percorso chirurgico è fondamentale. La giusta accoglienza permette di poter iniziare bene la conversazione, per poter avere un iniziale risultato da parte del paziente: un momento di serenità, un sorriso.
Per la maggior parte delle persone, sottoporsi ad una procedura chirurgica, rappresenta un evento della vita molto significativo. Durante questo loro periodo critico, allontanati dal proprio ambiente e dai propri cari, gli operatori sanitari sono incaricati di difendere e mantenere la sicurezza degli stessi.
La presa in cura dell’assistito chirurgico avviene attraverso diversi step:
• visita con lo specialista che provvede all’inquadramento diagnostico ed all’elaborazione di una proposta di intervento chirurgico, la quale deve essere completa di dati anagrafici del medico e utente, diagnosi e tipo di intervento, durata dell’intervento, classe di priorità setting assistenziale, esami di PO, anestesia prevista e data compilazione.
• consegna della PIC alla centrale di programmazione di riferimento (da poco l’inserimento nel sistema informatizzato avviene contestualmente alla visita con lo specialista), e prenotazione dell’intervento presso l’unità operativa del medico proponente.
• primo contatto e presa in carico: provvediamo ad organizzare un colloquio attraverso il quale accertiamo e raccogliamo dati con successiva analisi e rilevazione del bisogno, diamo una serie di informazioni legate al corretto stile di vita da adottare in previsione all’intervento, tenendo conto dei principali fattori di rischio per le infezioni del sito chirurgico. Il primo contatto avviene attraverso l’intervista telefonica volta ad individuare la conoscenza/consapevolezza iniziale della persona e ad identificare patologie/problematiche dell’utente per aiutarlo ed agevolare anche il medico anestesista nell’individuazione precoce di possibili complicanze.
Noi ad Arezzo siamo così organizzati:
6 risorse infermieristiche e 2 OSS
Siamo divise in 2 gruppi, uno si occupa di programmazione e l’altro di accettazione, ognuno con attività ben definite. una risorsa OO si occupa del front-office e l’altra è a supporto dei due gruppi. Gestiamo un doppio ambulatorio anestesiologico presente 3 giorni a settimana con 15 slot giornaliere che prevede l’ingresso in sala operatoria di circa 90 pz/sett. All’interno del nostro ufficio eseguiamo il prelievo ematico dei pazienti programmati, con relativa valutazione del patrimonio venoso che inseriamo in cartella clinica. È in fase di formulazione la brochure informativa da consegnare all’utente, al cui interno sono elencati i comportamenti da adottare per aumentare la compliance dell’utente (Ed. sanitaria come elemento fondamentale per il buon esito dell’intervento), ed indicazione più a carattere generico utili per tutta la popolazione target che si approccia al percorso. Da poco abbiamo aperto la collaborazione con il D.S. per il percorso dei pazienti oncologici, l’intento è di entrare nel percorso chirurgico con una stadiazione (ad oggi con la demo).
Finito il periodo pandemico, stiamo facendo “rete” con le PREO delle vallate, l’obiettivo è di preospedalizzare gli utenti nei luoghi più vicini alle loro residenze e verificare le criticità del percorso, tutto ciò nell’ottica di un miglioramento continuo del processo. ci sono dei tavoli aperti, aziendali e interaziendali, su questo argomento e non solo…
Il futuro? Secondo me gli uffici di programmazione potrebbero diventare il core del percorso chirurgico in quanto siamo i primi professionisti che l’utente incontra e che accompagna fino all’ingresso in camera operatoria… e perché’ non pensare, più avanti, anche alla nostra presenza nella gestione dei follow-up?
Mi auspico maggiore dialogo con tutti gli attori di percorso, soprattutto con gli infermieri del blocco operatorio perché credo che solo così si possa migliorare il percorso “Battendo le mani l’una contro l’altra si produce un suono. Qual è il suono di una sola mano?” Koan Zen
Il lavoro di gruppo è l’abilità di lavorare insieme verso una visione comune. L’abilità di dirigere ogni realizzazione individuale verso un obiettivo organizzato è il carburante che permette a persone comuni di ottenere risultati non comuni. Andrew Carnegie


  
Notes

Fascicolo contenente gli atti del Congresso Nazionale A.I.C.O. 2023 in forma di abstract.
4a Sessione: Advanced skills personalizzazione dei processi nel percorso assistenziale


  
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