INTRODUZIONE

Il posizionamento di un catetere venoso periferico (CVP) è la più comune procedura invasiva nella pratica clinica, eppure, il fallimento di posizionamento di un CVP, al primo tentativo, viene riportato in circa il 30% dei casi. Numerosi fattori legati al paziente influenzano questa procedura e contribuiscono alla definizione di paziente con accessi venosi difficili (Difficult Intra Venous Access, DIVA). I diversi tentativi di posizionamento di un CVP possono aumentare il rischio di eventi avversi per il paziente, pertanto, un algoritmo di valutazione potrebbe essere di ausilio nel processo decisionale per la scelta del più appropriato accesso venoso.

MATERIALI E METODI

È stata effettuata una Revisione narrativa della letteratura da ottobre a novembre 2020 sulle banche dati biomediche ed infermieristiche: PubMed, Cinahl, Cochrane Library, ricercando nel titolo, nell’abstract, nel testo dell’articolo e nei record, le seguenti parole chiave: “difficult peripheral access score”, “DIVA peripheral access”, “DIVA tool”, “DIVA score”, combinate con gli operatori booleani “and” e “or”. Il limite temporale della ricerca è stato il periodo 2010-2020. Sono stati inclusi tutti gli articoli originali, trial clinici e revisioni sistematiche full text in lingua inglese ed italiana, escludendo gli articoli in pazienti pediatrici e quelli non pertinenti, ovvero non strettamente riguardanti gli strumenti di valutazione degli accessi venosi difficili.

RISULTATI

La scala “A-DIVA” sviluppata su pazienti chirurgici adulti a partire dalla scala pediatrica; la scala “additive A-DIVA” sviluppata, dalla precedente, per essere applicata a tutte le tipologie di pazienti ospedalizzati; la scala “EA-DIVA” sviluppata per pazienti chirurgici in regime elettivo o di urgenza; la scala “DIVA-CP” sviluppata per pazienti oncologici in trattamento chemioterapico; il “DIVA Clinical Predictor Tool” sviluppato sulla base di studi evidence-based ed applicabile in qualunque ambito clinico; la scala “A-DICAVE” sviluppata per pazienti adulti nei Dipartimenti di emergenza.

CONCLUSIONI

L’identificazione prospettica della presenza di un accesso difficile potrebbe rendere possibile la riduzione dell’incidenza di fallimento al primo tentativo di posizionare un CVP e potrebbe migliorare l’outcome del paziente. Le scale descritte sono di ausilio a tale scopo.