(Trascritto dall’articolo).
A monte di ogni considerazione sulle vaccinazioni obbligatorie contro il virus Sars-CoV-2 e la emergenza epidemiologica da Covid-19, si pone un riferimento alla tutela brevettuale dei vaccini ed alla AIC in forma di medicinale equivalente mediante una procedura semplificata ed un prezzo amministrato ex lege per far fronte alle esigenze della prevenzione dalla pandemia, che trova un riscontro normativo nell’Accordo TRIPs che regola i brevetti secondo le linee guida della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le prospettive indicate dal diritto eurounitario (TFUE), che hanno condotto per il passato alle iniziative attivate in ordine alla produzione dei medicinali per la cura della Epatite C (HCV). Mentre in materia di prevenzione vaccinale obbligatoria vale in termini generali il decisum della Corte Costituzionale n. 5/2018, che lo pone in termini di solidarietà costituzionale. In questa prospettiva si è formata l’esegesi normativa che conta in relazione all’obbligo vaccinale per la prevenzione dell’epidemia da Covid-19 per gli aspetti che hanno inciso sulla sua adozione sul piano dei diritti individuali e degli interessi della collettività, garantiti nei termini della tutela della salute dall’art. 32 della Costituzione, e sono apparse decisivi in tal senso i decisa nomofilattici del Consiglio di Stato n. 7045/2020 e della Corte Costituzionale n. 14/2023, n. 15/2023, n. 16/2023 n. 25/2023, n. 35/2023, n. 156/2023 e n. 171/2023, che hanno ricevuto un indiretto avallo pregiudiziale comunitario sul piano laburista dalla Corte di Giustizia UE, nel giudizio C-765/21, e trovato un punto d’incontro nel ritenere che le vaccinazioni obbligatorie in tempo di pandemia da Covid-19 rispondano al principio di solidarietà costituzionale nella tutela di un diritto di libertà, quale è il diritto della tutela della salute, che si pone contro se stessa, se mai posta in contrasto con ogni altra sua espressione ad essa deteriore, quale appare il “diritto tiranno” di un’autodeterminazione del diritto di libertà individuale, che sia fatta valere nel confronti del “diritto solidale” di libertà collettiva, posto che, secondo l’insegnamento di Piero Calamandrei, il diritto di libertà non si pone a garanzia dell’isolamento egoistico, ma a garanzia di un’espressione sociale.