Oggi più che mai, ne sentiamo parlare ovunque, la verità è che siamo già completamente immersi nel mondo dell’intelligenza artificiale (AI). I sistemi di elaborazione dei dati e i programmi hanno migliorato la precisione ad esempio delle immagini di TAC e RMN, programmi per la lettura dei tracciati ECG, sono alla base delle manovre di rianimazione e defibrillazione per cui una macchina eroga una scarica in caso di arresto cardiaco; oggi sono possibili elaborazioni complesse in un tempo molto breve. L’utilizzo della robotica ci aiuta a migliorare gli interventi chirurgici, permette di intervenire a grandi distanze, senza spostarci dal nostro ospedale. Nel campo della formazione è entrata la simulazione ad alta fedeltà, con tecnologie come la realtà aumentata o la realtà virtuale. Siamo in grado di affrontare i cambiamenti imposti da questa nuova rivoluzione? Sapremo gestire una “ricollocazione” delle nostre competenze e includere nel percorso di assistenza la gestione di sistemi automatizzati, robot e altro? Abbiamo la consapevolezza dell’impatto etico del loro utilizzo, saremo in grado di gestire le modifiche alla nostra organizzazione, laddove la presenza del robot produce e produrrà cambiamenti anche nel mondo del lavoro? Sono interrogativi importanti che la comunità scientifica si sta ponendo, è arrivato il momento di un dibattito professionale più consapevole e iniziare a immaginare risposte ad un futuro che è già presente.

(A cura di Mauro Iossa)