Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Corvi Davide, Belloli Cristian. Utilità del Bispectral Index Monitor nella sedazione palliativa. Due casi clinici. Z-PER-REVISIONE-La rivista italiana di cure palliative 2022;24(3):152–156. 
Added by: admin (17/04/2024, 16:15)   Last edited by: admin (18/04/2024, 15:14)
Resource type: Journal Article
BibTeX citation key: Corvi2022
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Categories: Infermieristica clinica, Metodologia dell'assistenza infermieristica
Subcategories: Cure palliative, Scale di valutazione
Keywords: Accompagnamento alla morte, Hospice, Sofferenza
Creators: Belloli, Corvi
Publisher:
Collection: Z-PER-REVISIONE-La rivista italiana di cure palliative
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Abstract
(Trascritto dall'articolo).
Lo stato di coscienza dei pazienti in sedazione palliativa è un argomento che richiede approfondimenti sia scientifici che clinici. Come in tutti i pazienti in coma (farmacologico e non) è arduo capire solo dai segni esterni del corpo la reale percezione della sofferenza del malato, dato che l’estrema compromissione organica generalizzata potrebbe porre il paziente in una situazione paragonabile alla paralisi o allo stato simil-“locked-in”. Tuttavia la pratica comune dei palliativisti consiste nella rilevazione delle scale Painad, Rass o Rudkin e dei parametri vitali come indici osservazionali di sedazione e grado di controllo della sofferenza. Presentiamo due casi clinici in cui per la prima volta il Bispectral Index Monitor (BIS) è stato usato come guida per la sedazione, mentre in letteratura si trova un suo uso a scopo osservazionale. Un paziente affetto da carcinosi peritoneale allo stadio terminale è stato sottoposto a sedazione palliativa per la refrattarietà dei sintomi (sofferenza psicoesistenziale, dolore urente epigastrico non trattabile con alcun tipo di antiacido e parzialmente responsivo solo ad abbondanti dosi di morfina, estrema astenia), utilizzando il Bispectral Index come guida per la profondità di sedazione. Il monitoraggio ha fornito dati molto utili per la corretta sedazione e confermato la presenza di un’onda inaspettata poco dopo il decesso, già descritta in letteratura e di cui non vi è attualmente chiara spiegazione. Nel secondo caso una paziente con demenza allo stadio terminale, in coma con insufficienza respiratoria e ipotensione molto severa (40 mmHg la sistolica), tachipnea e rantolo è stata sottoposta a monitoraggio BIS, che ha guidato la sedazione in modo preciso e ha permesso, anche in questo caso, di documentare il picco dell’onda BIS, manifestatosi in modo conclamato dopo l’ultimo respiro.
  
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