Indice della
Letteratura Italiana di Scienze Infermieristiche

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Progetto realizzato e curato dall’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma

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Orlandi Walter, Duca Emilio, Pioppo Manuela. L’ospedale per aree di intensità di cura omogenee e di assistenza multispecialistica: l’esperienza dell’Azienda usl n. 3 dell’Umbria. Organizzazione Sanitaria 2006(4):35–40. 
Added by: Fabrizio Tallarita (30/03/2008, 19:59)   Last edited by: Fabrizio Tallarita (27/11/2009, 18:57)
Resource type: Journal Article
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Categories: Management
Creators: Duca, Orlandi, Pioppo
Publisher:
Collection: Organizzazione Sanitaria
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Abstract
(Trascritto dall'articolo).
Negli ultimi piani sanitari (Psr 1999-2001 e Psr 2003-2005) la Regione dell’Umbria ha messo in evidenza, in maniera significativa la necessità della riqualificazione della rete ospedaliera regionale. La rete ospedaliera umbra per ragioni di ordine storico e sociale presentava problemi di ridondanza, poiché ampiamente diffusa nel territorio con sacche di sottoutilizzazione messe in evidenza
dagli indicatori di performance. In sostanza vi erano troppi ospedali, indifferenziati rispetto alla gamma di prestazioni che l’assistenza ospedaliera è chiamata a fornire, collocati in strutture prevalentemente obsolete e diseconomiche.
La programmazione sanitaria regionale ha inoltre evidenziato da tempo che non vi sono motivazioni né epidemiologiche, né economiche, né etiche per continuare a fare dell’ospedale l’asse centrale del nostro Servizio sanitario.
Nella Regione Umbria è iniziato quindi un grande progetto di “riallocazione” delle risorse dalla funzione ospedaliera a quella distrettuale e di prevenzione. [...]. Il nuovo ospedale di Foligno presenta una struttura fisica che si caratterizza per l’estrema flessibilità favorita anche dalla modularità delle soluzioni edilizie ed impiantistiche adottate. La circolazione interna è organizzata senza interferenza
fra i vari flussi e con percorsi separati in funzione della centralità del paziente interno ed esterno.
Anche il sistema organizzativo risponde alla massima flessibilità, per consentire un approccio funzionale/strutturale nel quale le strutture fisiche ed organizzative si possano velocemente e facilmente
adattare alle esigenze delle attività, e non un approccio (come quelli usuali) nel quale siano le funzioni a doversi con difficoltà adattare a strutture fisse, sclerotiche e difficilmente modificabili. Con la nuova struttura si è inteso quindi realizzare un presidio ospedaliero in grado di ospitare tutte le specialità proprie di un ospedale per acuti, che persegua percorsi di innovazione tecnologica ed organizzativa, per soddisfare le necessità della persona e della comunità privilegiando i livelli assistenziali più appropriati in relazione all’intensità delle cure: l’ambulatoriale, la degenza diurna e ordinaria, l’urgenza ed emergenza.
È stata infatti individuata la necessità di verificare la possibilità di attivare modelli di degenza meno rigidi di quelli preesistenti, al fine di implementare il sistema dipartimentale e modelli assistenziali che preparino e favoriscano l’intervento globale al paziente critico, con degenze flessibili ed intercambiabili, utilizzabili da diverse unità operative per differenti specialità.
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